RIFLESSIONI SULLA III° CONFERENZA NAZIONALE SULLE POLITICHE DELLA
DISABILITA’ TORINO 2-3 OTTOBRE 2009
Di Camillo Gelsumini Segretario UILDM di Pescara
“Stati Generali” della disabilità.
Per la terza volta si sono riuniti a Torino gli Stati Generali della disabilità nella III conferenza nazionale.
Un migliaio di rappresentanti di variopinta umanità disabile e non è stato protagonista della rappresentazione.
Pochissime inflessioni del sud, forse per l’ubicazione logistica dell’evento, fischi e contestazioni per l’assenza del ministro Sacconi, al quale forse nessuno ha fatto presente che molte persone pervenute a Torino tra mille difficoltà, avrebbero potuto sentirsi offese e umiliate dalla mancanza di rispetto. È pur vero, come il sottosegretario Mantovani si è affrettato ad esporre, che, con la riduzione di ministeri voluta dal governo, gli impegni del Ministro sono così aumentati da giustificarlo, ma purtroppo una parte della platea non ha voluto sentir ragioni. Rimane il sospetto che i fischi e le urla avrebbero potuto essere anche di più se tanti dei presenti non fossero stati obiettivamente impossibilitati a fischiare o a urlare, data la loro peculiare disabilità. Tante ripetizioni; parola d’ordine: mancanza di fondi a causa della crisi economica; tentativi di sviare risposte sui tagli al fondo sociale e soprattutto l’azzeramento del fondo per la non autosufficienza. Visi rassegnati, arrabbiati, disperati, serpenteschi, melliflui, collusi, innocenti e perfidi, disorientati e furbescamente consapevoli proprio come ci si aspetta in una riunione dove le cose sono già stabilite. 7 commissioni su vari argomenti, gestite da relatori e rapporteur che hanno lasciato pochissimo spazio alle varie platee e agli interventi di chi vive veramente il problema, risultanze con sospetto di preconfezionamento. Un anonimo assessore di Parma sbucato dal nulla con una rarissima consapevolezza del problema, con azioni e fatti finalmente efficaci. Magari si potesse contagiare con il suo sangue tutti i politici. Un appello della disperazione di una disabile che vorrebbe passare una giornata con Berlusconi per “spiegargli e far toccare con mano la disabilità” Un unico grido scaturito comunque e dovunque: soldi! Vita Indipendente! Norme e rispetto di quelle esistenti! Almeno questo grido i rappresentanti governativi lo hanno ascoltato e lo avrebbero sentito anche se fossero stati sordi grazie allo splendido lavoro delle stenotipiste e delle traduttrici nel linguaggio dei segni; ma, oltre ad averlo ascoltato, lo hanno anche capito? Interventi finali affidate ai rappresentanti: intervento del rappresentante FAND Sig. Pagano, tono stanco, disilluso anche quando piattamente minaccia mobilitazioni di massa in caso di mancate risposte, forse consapevolezza di quarantennale inefficacia e prona accondiscendenza anche alle umiliazioni di 300.000 firme raccolte per una proposta di legge respinta con noncuranza e indifferenza. Energico intervento del sindaco Chiamparino che ci spiega come i comuni non possano neanche supplire ai tagli governativi in quanto i soldi dell’ICI mancata il governo non li dà ancora. Tre minuti di applausi e ideale standing ovation materialmente impossibile, date le carrozzine. Poco incisivo, stranamente sottotono e quasi acquiescente intervento del Sig. Barbieri, forse troppo preso dalla realtà extra nazionale da aver quasi dimenticato la crudezza ed efferatezza di quella locale. Preoccupazioni serpeggianti tra la platea alla constatazione che proprio loro saranno ancora una volta i nostri così incisivi ed efficaci rappresentanti presso il costituendo Osservatorio Nazionale, unica risultanza concreta dei due giorni di maratona.
Nessuna voce a far notare che si parla spudoratamente di carenza di fondi e due giorni di 300 miliardi regalati a mafia ed evasori, a qualche mese da 40 miliardi regalati alle banche e chissà quanti alla lobby della “grande(?) industria italiana che per altro continua bellamente a licenziare e a chiudere. Anzi, lo stesso concetto ripetuti da tutti, come un dato incontrovertibile e incontestabile. Nessuna voce a ricordare che le pensioni sono ancora di circa € 250 mensili. Forse perchè nessuno dei rappresentanti è costretto a viverci? O forse addirittura non la percepiscono nemmeno in quanto loro, hanno risolto i loro problemi reddituali grazie magari anche alle loro cariche ed hanno dimenticato cosa può significare mantenere una moglie devotamente sacrificata e magari anche un figlio con poco più di € 700 mensili. Nessuna voce a ricordare che siamo circa 2 milioni e ottocentomila in Italia, numero che si triplica o quadruplica con familiari, amici e sostenitori tanto da poter contare come e forse più di qualche partito governativo; anzi qualche disabile continua a sostenere che non siamo considerati perchè siamo pochi.
Tutti a ricordare che le polemiche sono inutili e sterili, nessuno a considerare che le parole e le promesse sono anche peggio, sono un inganno se non sono suffragate dai fatti.
In conclusione: una concreta promessa di un Osservatorio, la cui efficacia e incidenza rimane evanescente grazie anche ai nostri probabili rappresentanti in esso. Il ricordo di qualche rara voce collegata ad un cervello con concetti e idee valide, sentite, propositive consapevoli e soprattutto scaturite dalla personale esperienza di disabilià. Il contatto fugace con molti realmente e validamente al lavoro nelle loro piccole realtà territoriali, impegnati con abnegazione per una causa sisifescamente insuperabile; la certezza che nonostante tutto non siamo soli e che, nel caso di risveglio di consapevolezze assopite la musica potrebbe cambiare e poi tutti a consumare un insufficiente buffet e poi a casa, con il ricordo di scarsa incisività, con la ostinata speranza che le promesse questa volta siano mantenute e con la consapevolezza che, domani, al risveglio, ognuno riprenderà la propria via crucis quotidiana e le proprie piccole e grandi, vittoriose e inefficaci lotte per una sopravvivenza dignitosa.
Camillo Gelsumini
Segretario UILDM Pescara
Membro Movimento Vita Indipendente Abruzzo
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